martedì 13 ottobre 2009

About Steven. And me.

Steven è uno dei ragazzi più grandi del Dala Kiye. I suoi documenti dicono che è nato nel 1991, e quindi ha 18 anni, ma il dubbio che l'anagrafe abbia commesso un errore mi torna ogni volta che lo vedo, perchè non dimostra più di 12 anni. La sua storia un pò assomiglia a quella degli altri ospiti del centro, un pò è speciale.
Orfano di AIDS, è lui stesso sieropositivo. Quando è arrivato al St. Camillus aveva la TBC ed era malnutrito, ma in particolare aveva gravi infezioni alla pelle e una serie di bruttissime lesioni cutanee che lo mettevano molto a disagio e lo rendevano oggetto di scherzi e discrimazione da parte dei suoi coetanei. Le sue precarie condizioni di salute l'avevano inoltre costretto a lasciare la scuola, e questo l'aveva portato a isolarsi ancora di più.
Ho letto in un libro di Erri De Luca che "una quantità di coraggi spuntano da vergogna e sono più tenaci di quelli saliti dalle collere che sono scatti rapidi a sbollire. Invece le vergogne sono di grano duro e non scuociono."
Forse è per questo che Steven ha dimostrato una forza di ricominciare incredibile. Di sicuro, molto hanno fatto le cure personalizzate, la dieta equilibrata e l'attenzione e l'affetto delle foster mother e degli operatori del Dala Kiye. Ma la forza per cambiare ce l'hai tu e nessun altro. E Steven ne ha da vendere.
Le sue condizioni migliorano, la pelle si fa più liscia, spunta il sorriso da bambino che lo contraddistingue, ritorna a scuola, stringe le prime amicizie.
Ma quanto il destino si accanisce, picchia duro, si sa. E Steven un paio di anni fa prende la meningite, che gli rompe la manopola del volume rasente lo zero.
Steven è sordo. In realtà, il medico dice che se gli stai vicino e urli fortissimo qualcosina ina ina da un orecchio sente. Te capirè.
Un nuovo inizio, una nuova sfida. Steven l'anno scorso è stato trasferito a Rongo, in una scuola dove può imparare il linguaggio dei segni. Elizabeth, social worker storica del Dala Kiye, ha imparato alcune semplici frasi per comunicare con lui con le dita. E anche gli altri bambini, dopo lo stupore iniziale, hanno fatto lo stesso. Certo i primi tempi a Rongo sono stati davvero tosti. E quando torna a Karungu, Steven non se ne vuole più andare. Ma un pò alla volta è tornato a sorridere. E a ridere. E ha una risata bellissima.

In this picha: Steven :)

La sua storia è speciale di per sè, ed è speciale per me. Il mio udito non è compromesso come quello di Steven ma è bizzarro, si sintonizza solo su alcune frequenze e delle altre se ne frega. Ho un udito non convenzionale, che ad averlo normale era troppo facile. E come dice chi mi conosce bene, a me le cose facili non piacciono.
Beh, a volte non è facile per niente. Ma ha anche i suoi vantaggi. D
a quando sono diventata un'angibionica [proprio cosi, in un'unica parola] ogni giorno è una sfida e una scoperta. E anche se continuo a sentirmi un pò stupida a volte, quando tutti capiscono meno la sottoscritta, so che sono una privilegiata. Perchè riesco ad emozionarmi al "grillare" dei grilli, perchè sorrido allo squillare del telefono, perchè come un bambino di 3 anni mi scopro a chiedere: cos'è questo suono? e a meravigliarmi della risposta. Perchè ho scoperto che le canzoni di Ben Harper sono più belle di quanto credessi. Perchè la voce dei miei nipotini, bianchi e neri, mi fa impazzire. Perchè posso sentire la risata di Steven. Che di affetto ne ha ricevuto pochissimo in passato, ma adesso sta facendo il pieno. Io dall'amore sono stata sommersa, a cominciare dalla mia famiglia. A volte di amore ne ho ricevuto così tanto che, come dice Lorenzo in una canzone: "e son scappata via perchè da troppo amore, non so respirare." Ma questa è un'altra storia.
Sono fortunata perchè ho dei genitori che mi hanno sostenuta sempre, anche quando non capivano fino in fondo le mie scelte. Perchè ho due fratelli più grandi che, a volte senza saperlo, mi hanno insegnato tanto e le loro famiglie sono un modello. Perchè ho degli amici che sono "l'altra parte di me". Perchè vivo in un posto che mi piace tantissimo, e che mi sta dando molto più di quanto riesca ad offrire. Perchè mi hai insegnato, tra la miriade di cose che mi hai insegnato, a non avere paura di essere se stessi, che si può andare lontano e lontano, ma da se stessi non si scappa.
Perchè non bisogna mai fermarsi.

In this picha: angibionica :)

4 commenti:

alex ha detto...

GRAZIE!!!!
E' la parola che ho detto non appena finito di leggere questo post.
Per aver presentato la storia di Stephen che ho conosciuto, con il quale ho condiviso alcuni giorni..e momenti di svago insieme
GRAZIE per quanto hai Scritto di te, della tua Vita, del tuo vissuto....del tuo riscoprire emozionie aspetti della vita stessa che a noi "non bionici"magari sono scontati e sembrare "banali".....
Ma la vita di una personale, per mè non è mai banale, ma è un vissuto ricco di tante cose che condivise diventano anche un tesoro per gli altri....un aiuto a vivere la vita con spirito diverso

Apprezzo quanto hai condiviso di te....di quanto e di come SEI.....

Si sempre te stessa
ciao
alex

Anonimo ha detto...

Appena arrivata a Nairobi...
ho notato in un minuto il tuo "essere speciale"...
in un'ora ti ho apprezzata per come eri ...
in un giorno ho imparato a volerti bene,
ora ... per tutto il tempo che avrò non ti potrei mai dimenticare !

Grazie Angi, per le emozioni e l'amore che riesci a trasmettere.
MaTe*

massimo ha detto...

Che coincidenza....
ho letto il tuo post...ma quante emozioni mi bombardano...e mi dico "ma ora voglio scrivergli"...poi ti accorgi che le migliaia di parole che ti colgono l'anima non riescono a formulare la sintesi di un pensiero veramente efficace...allora dico più tardi!...ma poi la casuale coincidenza ti fa leggere altri post e dici"ecco! si! questo è esatto":

Volo di gabbiani
Katia Maggio 27th, 2009

Difficile scrivere di te,
nobile amico,
senza timore di cadere
nella retorica
di parole che
profumano di buono
e dal sapore antico.
Difficile descrivere
l’armoniosa corrispondenza
di una melodia lontana,
che risuona nell’incanto
senza tempo di un’amicizia
sbocciata all’ombra
di una sensibilità comune.
Luna e sole,
alfa e omega,
novelli Venere e Marte
uniti nella stessa emozione,
giochiamo a dipingere il mondo
con pensieri colorati
su una tela ricamata
di sorrisi.
Una cornice di stelle
custodisce,
nella sua corolla di luce,
il segreto innocente
di una complicità
che rasserena il pensiero
e delizia lo spirito.
Difficile raccontare di te,
del profondo rispetto,
l’immensa fiducia e
l’affetto sincero.
Impossibile non farlo
quando la meraviglia
delle piccole cose
mi parla coi tuoi occhi.

Maxxx

angi ha detto...

I'm speechless. Erokamano.