venerdì 27 novembre 2009

Visitors ViaVai

Il mese di novembre ci ha visto ospitare un gran numero di amici, colleghi, vecchie conoscenze e nuove amicizie qui a Karungu. Padre Emilio è tornato dall'Italia con un simpaticissimo team pediatrico formato da Giancarlo, Claudio [custodo gelosamente le tue crostatine al cioccolato!] Emanuele [il mio chirurgo plastico di fiducia ;)] e la mia "vicina di casa" Roberta, con la quale verrò ricordata negli annali della biribba per una purissima da 500 punti! Mitiche!
Si sono fermati solo qualche giorno i meravigliosi "valletti" Francesco&Luca [ops.. Mattia&Moreno] e sono tornati a trovarci don Luciano e Roberto, accompagnato questa volta dalla famiglia. Domani ripartono "la capa" MT e Nadia [buon viaggio, colleghe!] mentre stasera arrivano Inés y Jimena. Domenica, finalmente, riabbraccio la mia adorata MamaKenya, che torna a Karungu con Paola e Martina. E tra qualche giorno arriva Federica.
Tra due settimane, invece, parto io. Ed è di nuovo Italia.

mercoledì 25 novembre 2009

This is not (just) a mango fruit

La settimana scorsa, di ritorno dalla corsetta mattutina ho conosciuto Vivian, 12 anni, di Sori. Con lei c'erano anche un fratello e due sorelle più piccoli. Frequentano tutti la B.L. Tezza Primary School di Karungu: Vivian e il fratello sono in quarta, mentre le bambine sono iscritte rispettivamente alla prima e alla seconda classe. Vivian è la più grande e fa un pò da capogruppo e un pò da mamm: mentre chiacchiera con me, segue con lo sguardo gli altri perchè non restino indietro.
Lunedì li ho incontrati di nuovo, tutti e quattro. Abitando a Sori, questi ragazzini si fanno circa 7km al giorno per andare e tornare da scuola. Ma a Karungu non fa notizia. Se frequentano la primaria dei camilliani, significa che hanno perso almeno uno dei genitori. Purtroppo, anche questo a Karungu non fa notizia.
Lunedì mi hanno seguita per quasi 2km. Pensavo volessero chiedermi qualcosa o semplicemente farsi due risate di questa mzungu che fa finta di correre. Invece, mentre camminavamo verso l'ospedale e parlavamo del più e del meno, Vivian ha aperto la sua borsetta di plastica verde, ha preso e sbucciato un'arancia, e ne ha dato uno spicchio a tutti, me compresa.
Stupita, ho detto di no, grazie. Ma Vivian non si è data per vinta e mi ha offerto un piccolo mango, il mio frutto preferito. Non potevo rifiutare di nuovo, soprattutto davanti ai loro sorrisi a 397 denti. Ho provato a declinare, perchè mi sembrava una sorta di furto. Questi bambini, come tutti gli studenti della scuola di Karungu, ricevono la colazione e il pranzo al Dala Kiye [che ogni giorno fornisce due pasti a oltre 400 ragazzi], ma credo che molti di loro saltino la cena. Perciò, ho abbozzato un non molto convinto: "No, thank you." Ma Vivian mi ha risposto, con un sorriso che non lasciava repliche: "Take one. We have so many." Ne abbiamo tanti?!?! Ero senza parole. E così mi sono ritrovata con la mia faccia ebete a prendere il piccolo mango dalle sue mani e a ringraziare con un semplice: "Erokamano" ["Grazie" in dholuo]. Imbarazzata e commossa, ho provato il piacere della meraviglia. Padre Mario mi ha detto che in questa stagione ci sono molti frutti di mango, e capita che la gente te ne offra uno se ti incontra per strada. Per me resta comunque una bella emozionee.
Se penso al fantasmagorico budget di cui dispongo, alla facilità con cui buttiamo soldi per cose inutili, a tutte le volte che ci lamentiamo perchè non abbiamo abbastanza.. Mi sento piccola e sciocca accanto a Vivian e ai suoi fratelli.
In questi giorni sta per iniziare l'ultimo anno del progetto che seguo. Prepariamo dati, calcoliamo cifre, preventiviamo spese. E' una parte indispensabile perchè tutto vada a buon fine. Ma non posso non pensare che in fondo i numeri sono un pò un gioco, la vita vera la fai tu. Le parole raccontano la vita, i numeri [da soli] non dicono niente.
Vi faccio un esempio. Ecco tre numeri: 38, 11, 20. Cosa vi dicono? Niente, vero? Questa mattina, dopo un anno [non sto scherzando!] e un miliardo di parole in tre lingue, mama Julita [38 anni, vedova e sieropositiva, 11 figli] ha portato tutti i documenti e le foto per l'assicurazione sanitaria, così finalmente lei e la sua famiglia potranno ricevere cure gratuite [un anno di assicurazione per una famiglia intera costa meno di 20€].
Finchè ci sono bambini come Vivian, tutto ha un senso. E ne vale la pena.

In this picha: not [just] a mango fruit

venerdì 20 novembre 2009

Children's Day 2009

In this picha: children in Isebania,
the last town before the tanzanian border
:)

Oggi è la Giornata Mondiale dell'Infanzia. Il 20 novembre 1954 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite adottò la Dichiarazione dei Diritti del Fanciullo. Il 20 novembre 1989, invece, venne firmata la Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia. La Convenzione si basa su 4 principi fondamentali:

1. principio di non discriminazione
2. principio di superiore interesse del bambino
3. diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo
4. ascolto delle opinioni del bambino

Per leggere il testo completo, cliccate sul titolo:

Convenzione sui Diritti dell'Infanzia

"Tutti i grandi sono stati bambini una volta.
Ma pochi di essi se ne ricordano."

[Antoine De Saint-Exupéry]

Lake Bogoria National Reserve

Se partite da Nairobi alle 7 del mattino e sopravvivete a 16 ore [16 ore! Speechless! No go paroe!] di viaggio per arrivare a Karungu, potete passare per la Lake Bogoria National Reserve.

Il lago si trova a circa 88km a nord di Nakuru, ed è un piccolo gioiello della natura protetto dal WWF e membro del Ramsar [Convenzione internazionale relativa alle Zone Umide di importanza internazionale]. Non è la meta più nota in Kenya, e neanche la più comune, ma questo rende il tutto semplicemente più interessante. Dopo un'abbondante colazione in città e una spesa veloce in centro, siamo pronte a partire per la nostra avventura.
Ci si può accedere da due entrate, una a sud, passando per Mogotio, e una a nord, passando per Loboi. L'entrata nord ha una comoda strada asfaltata e un resort piuttosto carino [perlomeno da fuori], mentre a quella sud si arriva per una strada impossibile piena di buche e rocce e vegetazione selvaggia. Naturalmente, noi arrivavamo da sud.
Lasciata la via maestra e inoltrateci nella strada sterrata che porta al lago, oltre alla solita dose di mucche, asini e capre, abbiamo incontrato anche alcuni struzzi e.. una tartaruga di terra che attraversava placida. Come dice un detto swahili molto in voga in Africa: "Haraka haraka, haina baraka. Pole pole ndyio mwendo." [Chi va veloce non ha benedizione, chi va piano va avanti.. Un pò come il nostro "Chi va piano va sano e va lontano"!] L'incontro sarà profetico: viaggiando pole pole grazie al fido Bon [candidato e proclamato "Best driver 2009" con standing ovation] arriveremo a casa, stanche ma sane e salve!

In this picha: Haraka Haraka Haina Baraka :)

Dopo esserci inoltrate sempre più nel selvaggio north/west del Paese, dobbiamo ammettere la sconfitta: nonostante la nostra dettagliatissima cartina, ci siamo perse! Oro benon.
Torniamo indietro fino al bivio principale e comincia a chiedere alle persone che incontriamo: tutti ci indicano la stessa direzione, ma il lago non si vede, ed è già passato mezzogiorno.. Mentre ci consultiamo per decidere se proseguire o meno.. Ecco il cancello della riserva! Evvai ;)
Nonostante sembri una stazione di servizio abbandonata e nonostante la faccia perplessa dell'omino dei biglietti, così contento di vedere dei visitors che non ci fa pagare per la macchina, i nostri volti sorridono: obiettivo raggiunto!
Il lago Bogoria è davvero affascinante. Talmente piccino che sulla cartina è appena abbozzato, luccica come una pietra preziosa verde/blu incastonata tra le colline. Il volantino dice che ospita tutta una serie di rettili e serpenti vari che, fortunatamente, non si fanno vedere. A parte qualche facocero e alcune zebre, la presenza più cospicua è senza dubbio quella dei flamingo. Numerosissimi lungo le rive del lago, volano via al nostro passaggio per poi riscendere poco lontano, quasi volessero appena sgranchirsi le ali.

In this picha: two flamingos flying away

Il lago Bogoria è famoso anche per due fenomeni naturali: i geyser e le hot spring [le sorgenti termali]. La zona delle sorgenti è delimitata perchè pericolosa, ma ci si può avvicinare e in alcuni tratti è possibile camminare in prossimità dell'acqua. Con le infradito che sembrano appiccicarsi al terreno smosso e il caldo caldissimo che esce dal cuore della Terra, sembra di trovarsi in un paesaggio lunare-tropicale. Meraviglioso.


In these picha: marvellous hot springs

I geyser sembrano simboli di una potenza primordiale che niente placa, e ci ricordano che l'uomo può solo scopiazzare ciò che la natura ha già fatto, e meglio.

In this picha: Mr. Geyser

Al termine del nostro safari, compriamo del miele dalle signore che si accalcano alla nostra macchina: la guida dice che quello prodotto in questa zona è tra i migliori del Kenya, e noi ci fidiamo della mitica Lonely Planet. In ogni caso, le donne sono così sorridenti che non possiamo certo dire loro di no!
Soddisfatte, ci avviamo verso casa.. Peccato che la strada sia ancora mooolto lunga. La prima città è Kabarnet [Si chiama proprio così! Chissà se fanno il vino buono!] e poi su e giù per gli altipiani fino a Eldoret, città natale dei più importanti runner kenioti. Una corsa al Nakumatt per comprare la cena, che faremo in macchina senza fermarci e seguiti da una pioggia praticamente incessante. Il tramonto è alle 7, ma ci mancano ancora 4 ore di viaggio.. Poco alla volta si diradano prima le auto, poi le moto, le bici, e infine anche le persone a piedi.
Ultima sosta a Kendu per fare benzina in una stazione pressochè deserta, e poi no stop fino a Karungu, nel caro, amato, profondo bush. Home sweet home!

In this picha, from left:
Maria Teresa, Nadia, Angi & Kayla :)

mercoledì 11 novembre 2009

Ho imparato a sognare

[...] Ho imparato a sognare
e ho iniziato a sperare
che chi c'ha avere avrà
ho imparato a sognare
quando un sogno è un cannone
che se sogni
ne ammazzi metà
Quando inizi a capire
che sei solo e in mutande
quando inizi a capire
che tutto è più grande
C'era chi era incapace a sognare
e chi sognava già

Tra una botta che prendo
e una botta che do
tra un amico che perdo
e un amico che avrò
che se cado una volta
una volta cadrò
e da terra, da lì mi alzerò

C'è che ormai che ho imparato a sognare, non smetterò

Ho imparato a sognare
quando inizi a scoprire
che ogni sogno ti porta più in là
cavalcando acquiloni
oltre muri e confini
ho imparato a sognare da là
Quando tutte le scuse
per giocare son buone
quando tutta la vita
è una bella canzone
C'era chi era incapace a sognare
e chi sognava già [...]

C'è che ormai che ho imparato a sognare, non smetterò

Ho imparato a sognare [Negrita]

In this picha: Angi&Alphons
Special thanks for this picha: Maddalena :)

martedì 10 novembre 2009

School based evaluation test

E' tempo di esami in Kenya, prima delle vacanze di dicembre. Visitando alcune scuole, mi hanno spiegato che il Ministero da alcune direttive, e poi ogni distretto prepara i papers per le varie materie a seconda della zona, in modo da calare la valutazione della preparazione nelle differenti realtà locali.
In una scuola primaria di Isebania, al confine con la Tanzania, gli insegnanti mi hanno dato una copia di alcuni moduli per le varie classi. Le materie sono le più diversea: matematica, inglese, kiswahili, studi sociali, religione, storia del Kenya e dell'Africa, geografia. Alcune domande, soprattutto quelle della settima e ottava classe, colgono impreparati sia me sia gli altri amici kenioti Daniel e William. Altri quesiti, invece, sono interessanti perchè dicono qualcosa della cultura di questo Paese. Altri ancora, infine, strappano un sorriso. Eccovi alcuni esempi tratti dai test che i ragazzi del Kenya si apprestano a fare, e provate a dare le risposte, se le sapete ;)

- un gruppo di persone con un comune antenato è detto ... [clan-famiglia-villaggio]
- ... è usato come mezzo di trasporto [capra-pecora-asino]
- il tempo migliore per piantare il grano [vento-pioggia-nuvoloso]
- le piccole piogge in Kenya sono in ... [marzo-aprile-ottobre]
- i dieci comandamenti sono stati dati a Mosè da Dio sul monte ... [Elgon-Kenya-Sinai]
- la ... causa la malaria [zanzara-mosca]
- abbiamo bisogno di ... a casa per la nostra igiene [latrina-lavandino-rasoio]
- i cani ci aiutano a tenere lontani i ... [genitori-ladri]
- celebriamo il Kenyatta Day nel mese di ... [dicembre-ottobre-giugno]
- i muri di una casa permanente sono fatti di ... [pietre, fango, erba]
- si cuociono i cibi in ... [camera da letto-cucina]
- Jane ha comprato una capra a 3.000 ksh e l'ha venduta a 4.500 ksh. Calcola il suo guadagno
- se beviamo acqua sporca diventiamo ... [sani-malati]
- la zanzara è un insetto che se punge provoca ... [colera, punture, malaria]
- noi mangiamo le foglie di ... [sukumawiki - canna da zucchero - mais]
- ... è una malattia pericolosa [raffreddore - AIDS]
- in alcune comunità tradizionali africane la perdita di sangue durante la circoncisione indica che gli iniziati sono ... [forti e in salute - separati dalla comunità - uniti con gli antenati - pronti per guidare gli altri]
Per concludere, ecco un testo usato come esercizio di lettura e comprensione per la classe sesta:

"Pazienza è nata in un villaggio poverissimo. I suoi genitori non erano molto in salute e lei doveva lavorare sodo per guadagnarsi i soldi per pagare le tasse scolastiche. Era determinata ad avere un futuro migliore della sua famiglia d'origine. Ogni mattina si alzava presto per mungere la loro unica mucca e vendere il latte. Lo vendeva subito perchè aveva molti clienti, cosicchè per le 5e30 poteva essere a casa e preparsi per la scuola.
Fortunatamente, la scuola non era molto lontana da casa sua, così raramente arrivava in ritardo. Pazienza piaceva agli insegnanti perchè si impegnava ed aveva un bel carattere. Era tra gli studenti migliori e aveva ottimi voti.
Dopo la scuola, Pazienza correva a casa ad aiutare la madre nelle faccende domestiche. Dopo cena, faceva ardere la lampada fino a mezzanotte per finire i compiti e studiare. Andava a dormire sempre tardi la sera.
Questa è stata la sua vita quotidiana fino agli esami finali. Dopodichè, grazie ai suoi voti brillanti, è riuscita ad ottenere una borsa di studio in una delle migliori scuole del Kenya. Con la benedizione dei genitori, ha proseguito con successo il suo percorso scolastico, andando all'università e scegliendo medicina.
Oggi è un rinomato pediatra. Ed è riuscita a affrancare la sua famiglia dalle ristrettezze della povertà."

mercoledì 4 novembre 2009

Alla mia Mamma-Pirata

...che non si chiude il cerchio...

[neanche con tutti i bambini del mondo]



angi

p.s. e buon anniversario a te+papà!