venerdì 20 novembre 2009

Lake Bogoria National Reserve

Se partite da Nairobi alle 7 del mattino e sopravvivete a 16 ore [16 ore! Speechless! No go paroe!] di viaggio per arrivare a Karungu, potete passare per la Lake Bogoria National Reserve.

Il lago si trova a circa 88km a nord di Nakuru, ed è un piccolo gioiello della natura protetto dal WWF e membro del Ramsar [Convenzione internazionale relativa alle Zone Umide di importanza internazionale]. Non è la meta più nota in Kenya, e neanche la più comune, ma questo rende il tutto semplicemente più interessante. Dopo un'abbondante colazione in città e una spesa veloce in centro, siamo pronte a partire per la nostra avventura.
Ci si può accedere da due entrate, una a sud, passando per Mogotio, e una a nord, passando per Loboi. L'entrata nord ha una comoda strada asfaltata e un resort piuttosto carino [perlomeno da fuori], mentre a quella sud si arriva per una strada impossibile piena di buche e rocce e vegetazione selvaggia. Naturalmente, noi arrivavamo da sud.
Lasciata la via maestra e inoltrateci nella strada sterrata che porta al lago, oltre alla solita dose di mucche, asini e capre, abbiamo incontrato anche alcuni struzzi e.. una tartaruga di terra che attraversava placida. Come dice un detto swahili molto in voga in Africa: "Haraka haraka, haina baraka. Pole pole ndyio mwendo." [Chi va veloce non ha benedizione, chi va piano va avanti.. Un pò come il nostro "Chi va piano va sano e va lontano"!] L'incontro sarà profetico: viaggiando pole pole grazie al fido Bon [candidato e proclamato "Best driver 2009" con standing ovation] arriveremo a casa, stanche ma sane e salve!

In this picha: Haraka Haraka Haina Baraka :)

Dopo esserci inoltrate sempre più nel selvaggio north/west del Paese, dobbiamo ammettere la sconfitta: nonostante la nostra dettagliatissima cartina, ci siamo perse! Oro benon.
Torniamo indietro fino al bivio principale e comincia a chiedere alle persone che incontriamo: tutti ci indicano la stessa direzione, ma il lago non si vede, ed è già passato mezzogiorno.. Mentre ci consultiamo per decidere se proseguire o meno.. Ecco il cancello della riserva! Evvai ;)
Nonostante sembri una stazione di servizio abbandonata e nonostante la faccia perplessa dell'omino dei biglietti, così contento di vedere dei visitors che non ci fa pagare per la macchina, i nostri volti sorridono: obiettivo raggiunto!
Il lago Bogoria è davvero affascinante. Talmente piccino che sulla cartina è appena abbozzato, luccica come una pietra preziosa verde/blu incastonata tra le colline. Il volantino dice che ospita tutta una serie di rettili e serpenti vari che, fortunatamente, non si fanno vedere. A parte qualche facocero e alcune zebre, la presenza più cospicua è senza dubbio quella dei flamingo. Numerosissimi lungo le rive del lago, volano via al nostro passaggio per poi riscendere poco lontano, quasi volessero appena sgranchirsi le ali.

In this picha: two flamingos flying away

Il lago Bogoria è famoso anche per due fenomeni naturali: i geyser e le hot spring [le sorgenti termali]. La zona delle sorgenti è delimitata perchè pericolosa, ma ci si può avvicinare e in alcuni tratti è possibile camminare in prossimità dell'acqua. Con le infradito che sembrano appiccicarsi al terreno smosso e il caldo caldissimo che esce dal cuore della Terra, sembra di trovarsi in un paesaggio lunare-tropicale. Meraviglioso.


In these picha: marvellous hot springs

I geyser sembrano simboli di una potenza primordiale che niente placa, e ci ricordano che l'uomo può solo scopiazzare ciò che la natura ha già fatto, e meglio.

In this picha: Mr. Geyser

Al termine del nostro safari, compriamo del miele dalle signore che si accalcano alla nostra macchina: la guida dice che quello prodotto in questa zona è tra i migliori del Kenya, e noi ci fidiamo della mitica Lonely Planet. In ogni caso, le donne sono così sorridenti che non possiamo certo dire loro di no!
Soddisfatte, ci avviamo verso casa.. Peccato che la strada sia ancora mooolto lunga. La prima città è Kabarnet [Si chiama proprio così! Chissà se fanno il vino buono!] e poi su e giù per gli altipiani fino a Eldoret, città natale dei più importanti runner kenioti. Una corsa al Nakumatt per comprare la cena, che faremo in macchina senza fermarci e seguiti da una pioggia praticamente incessante. Il tramonto è alle 7, ma ci mancano ancora 4 ore di viaggio.. Poco alla volta si diradano prima le auto, poi le moto, le bici, e infine anche le persone a piedi.
Ultima sosta a Kendu per fare benzina in una stazione pressochè deserta, e poi no stop fino a Karungu, nel caro, amato, profondo bush. Home sweet home!

In this picha, from left:
Maria Teresa, Nadia, Angi & Kayla :)

1 commento:

Unknown ha detto...

What an adventure!! Thanks for saving me from Nairobi!!