"Ogni bambino che nasce porta al mondo la notizia
che Dio non è ancora stanco degli uomini"
[R. Tagore]
[R. Tagore]
Dopo Mama Julita, è tempo di raccontarvi la storia di Mama Elizabeth.
Mama Elizabeth vive a Sori, ha 30 anni e due bambini, di 12 e 6 anni, nati dal suo matrimonio con Ben, sposato nel 1996. La famiglia vive serena fino ad un paio di anni fa, quando Ben porta a casa una seconda moglie, con già 3 figli a carico. La poligamia in Kenya è una pratica legale e diffusa. Una delle modifiche proposte per la nuova Costituzione, che verrà votata in agosto con un referendum, chiede l'introduzione di un documento da firmare al momento del primo matrimonio. I futuri sposi devono decidere se saranno una famiglia monogoma o meno. Se la moglie rifiuta di avere altre donne dopo di lei e il marito accetta, non potrà prenderne altre in futuro. Se la donna invece è disposta alla poligamia, si potrà fare. Attualmente, il marito può prendere tutte le mogli che è in grado di mantenere e per le quali può pagare la dote, e non deve chiedere il parere della consorte. Così ti può capitare di andare al mercato e al rientro trovarti una co-wife in casa. E tant'è.
Alla fine dello scorso anno, Mama Elizabeth scopre di essere di nuovo incinta. Nel frattempo, la seconda moglie ha dato a Ben un altro bambino.
Mama Elizabeth sa che al St. Camillus M. Hospital c'è una clinica prenatale completamente gratuita e che per le donne in gravidanza la missione offre 6 mesi di assicurazione sanitaria, per favorire la frequenza alla clinica durante la gestazione e promuovere il parto in ospedale.
Durante le visite, lo staff propone a Mama Elizabeth di fare il test dell'HIV/AIDS, come di routine. Positivo. Le infermiere le spiegano l'importanza di cominciare la terapia e di avvisare a casa del suo stato: se lei è sieropositiva e non ha avuto relazioni extraconiugali, il marito è sicuramente sieropositivo e potrebbe esserlo anche la seconda moglie. Mama Elizabeth propone a Ben di recarsi insieme al VCT (Voluntary Counselling and Testing) ma lui in un primo momento rifiuta. Lei insiste.
Quando tornano in ospedale per il test, Mama Elizabeth viene confermata positiva. Ben si sottopone al test ma non lo farà vedere alla moglie. Quando esce dall'ambulatorio le dice: "Te l'avevo detto che era inutile venire. Sono negativo." Tornati a casa, Ben insulta Mama Elizabeth fino a cacciarla di casa, perchè: "Io non posso stare con una persona sieropositiva!" Mama Elizabeth torna dai genitori che vivono vicino a Migori, a due ore dal St. Camillus M. Hospital, dove continua la clinica prenatale e quella per gli antiretrovirali.
Ho incontrato Mama Elizabeth attraverso il programma Hope&Life. Il filo conduttore delle attività di formazione ed educazione alle persone sieropositive di quest'anno è la violenza domestica. A febbraio è stato organizzato un workshop di 5 giorni e Mama Elizabeth ha rotto il tabù che circonda questo tema ed ha testimoniato davanti a circa 60 persone. E' una che non si arrende, Mama Elizabeth. Per questo l'abbiamo aiutata. Grazie a voi, è stato possibile trovarle una casa a Sori e pagarle l'affitto per 6 mesi. Le due stanze erano vuote e sono state riempite: materasso, coperta, zanzariera, qualche pentola, piatti, bicchieri, il fornello per cucinare, una lampada...
Mama Elizabeth vive a Sori, ha 30 anni e due bambini, di 12 e 6 anni, nati dal suo matrimonio con Ben, sposato nel 1996. La famiglia vive serena fino ad un paio di anni fa, quando Ben porta a casa una seconda moglie, con già 3 figli a carico. La poligamia in Kenya è una pratica legale e diffusa. Una delle modifiche proposte per la nuova Costituzione, che verrà votata in agosto con un referendum, chiede l'introduzione di un documento da firmare al momento del primo matrimonio. I futuri sposi devono decidere se saranno una famiglia monogoma o meno. Se la moglie rifiuta di avere altre donne dopo di lei e il marito accetta, non potrà prenderne altre in futuro. Se la donna invece è disposta alla poligamia, si potrà fare. Attualmente, il marito può prendere tutte le mogli che è in grado di mantenere e per le quali può pagare la dote, e non deve chiedere il parere della consorte. Così ti può capitare di andare al mercato e al rientro trovarti una co-wife in casa. E tant'è.
Alla fine dello scorso anno, Mama Elizabeth scopre di essere di nuovo incinta. Nel frattempo, la seconda moglie ha dato a Ben un altro bambino.
Mama Elizabeth sa che al St. Camillus M. Hospital c'è una clinica prenatale completamente gratuita e che per le donne in gravidanza la missione offre 6 mesi di assicurazione sanitaria, per favorire la frequenza alla clinica durante la gestazione e promuovere il parto in ospedale.
Durante le visite, lo staff propone a Mama Elizabeth di fare il test dell'HIV/AIDS, come di routine. Positivo. Le infermiere le spiegano l'importanza di cominciare la terapia e di avvisare a casa del suo stato: se lei è sieropositiva e non ha avuto relazioni extraconiugali, il marito è sicuramente sieropositivo e potrebbe esserlo anche la seconda moglie. Mama Elizabeth propone a Ben di recarsi insieme al VCT (Voluntary Counselling and Testing) ma lui in un primo momento rifiuta. Lei insiste.
Quando tornano in ospedale per il test, Mama Elizabeth viene confermata positiva. Ben si sottopone al test ma non lo farà vedere alla moglie. Quando esce dall'ambulatorio le dice: "Te l'avevo detto che era inutile venire. Sono negativo." Tornati a casa, Ben insulta Mama Elizabeth fino a cacciarla di casa, perchè: "Io non posso stare con una persona sieropositiva!" Mama Elizabeth torna dai genitori che vivono vicino a Migori, a due ore dal St. Camillus M. Hospital, dove continua la clinica prenatale e quella per gli antiretrovirali.
Ho incontrato Mama Elizabeth attraverso il programma Hope&Life. Il filo conduttore delle attività di formazione ed educazione alle persone sieropositive di quest'anno è la violenza domestica. A febbraio è stato organizzato un workshop di 5 giorni e Mama Elizabeth ha rotto il tabù che circonda questo tema ed ha testimoniato davanti a circa 60 persone. E' una che non si arrende, Mama Elizabeth. Per questo l'abbiamo aiutata. Grazie a voi, è stato possibile trovarle una casa a Sori e pagarle l'affitto per 6 mesi. Le due stanze erano vuote e sono state riempite: materasso, coperta, zanzariera, qualche pentola, piatti, bicchieri, il fornello per cucinare, una lampada...
Volevamo dare a Mama Elizabeth la possibilità di cominciare un nuovo capitolo e di scriverlo con le sue mani. Le abbiamo chiesto cosa sapeva fare e ci ha detto che è una parrucchiera. Così l'abbiamo mandata a Nairobi a comprare parrucche ed extension che qui vanno tanto di moda, elastici, forcine, shampoo e vari prodotti di bellezza.
Giovedì 24 giugno è nato il piccolo Paul, come il mio papà Paolo. Mama Elizabeth l'ha incontrato quando è venuto a Karungu e la sua allegria le è sembrata di buon auspicio per il bambino. Paul è nato in ospedale, e ha cominciato subito la profilassi per evitare la trasmissione materno-infantile del virus. E' presto per sapere se sarà positivo o meno all'HIV/AIDS, ma a vederlo dormire beato tra le mie braccia, non posso che augurargli tutto il bene del mondo.
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