domenica 7 settembre 2008

Goal!!!

Mi hanno detto che in Italia da una settimana è ricominciato il campionato, e che la Juve nella sua prima partita ha pareggiato con la Fiorentina.. Che dire.. Pole.
A Karungu, invece, domenica scorsa si è disputata la finale di un torneo di calcio tra alcune squadre della zona e, beh, perdersela sarebbe stato un peccato. Lo “stadio” si trova in mezzo al bush, ci si arriva in bici, in moto, in macchina, ma la cosa migliore è andare a piedi, attraverso i compound delle famiglie e i campi coltivati, tra una mucca e una capra e qualche gallina. Una serie di teli di plastica circonda l'area sportiva e all'entrata c'è anche il bigliettaio che ti fa pagare per un foglietto di carta di quaderno con scritto un numero a penna e ti timbra la mano come quando da ragazzine andavamo al Decò.
Dentro c'era tantissima gente intorno al campo, un'area delimitata da una fune che ne segnava il perimetro e le due porte avversarie. E basta. Niente panchine per i giocatori, niente massaggiatori, mi pare anche niente guardalinee. Però c'era l'arbitro vestito di nero, c'era un ragazzo che filmava i momenti salienti, c'erano le tribune fatte con dei teli di plastica sorretti da pali di legno, con sedie e perfino le poltrone per i personaggi di spicco. C'era una radio che suonava lo stesso ritornello ad ogni gol, c'erano le donne con le soda baridi e qualcosa da mangiare, c'erano tanti ragazzi e ragazze e tantissimi bambini.
Le finaliste erano i gialli e i rossi. Mi hanno detto i nomi un sacco di volte ma non sono stata capace di ricordarmeli. Era bello vederli giocare, ed era bella l'atmosfera. La gente tifava ma senza accanimento, festeggiava ai gol ma non si arrabbiava agli errori. La partita è finita in pareggio. E si è passati ai rigori. Sembrava la finale di Coppa d'Africa dalla tensione negli “spalti”. I giocatori seduti sul campo senza più un filo d'erba, il tiratore che si avvicinava piano alla porta, il portiere dei gialli (o dei rossi?) che si segnava prima di ogni parata, salti mortali all'indietro per una rete. Il pubblico diviso a metà nel preferire una o l'altra squadra. Anche i rigori sono finiti in un pareggio. Un errore a testa. E allora avanti, altri due giocatori. E ancora due. Finchè uno ha sbagliato e tutti gli occhi sono sul prossimo. Che segna. Non ho visto niente per alcuni secondi, la gente si è alzata in piedi, è corsa in massa in mezzo al campo, i giovani hanno alzato i vincitori e insieme una polvere che ci ha avvolti tutti. E poi musica, risate di grandi e piccini, anche di chi aveva perso.
Questo è il calcio che mi piace. Buon campionato. E forza Juve! ;)

1 commento:

Andriiia ha detto...

Bello il racconto... :-)
Qui in Africa il calcio giocato per strada o nel bush è fantastico. Perchè è 100% passione... Si corre nella polvere o nel fango, a volte in infradito o a piedi nudi, le porte fatte coi tubi da idraulico e le linee del campo scavate come una tricea. Si corre pensando ai propri idoli lontani, le cui foto però si trovano su tutti i taxi o sulle insegne dei parrucchieri...
Si corre anche con l'illusione che chissà...magari un giorno...
Ma non solo per quello.

E poi succede che qualche giorno fa la nazionale Sudanese riesce a battere l'egitto 3 a 0!!

Dicevo...bella la telecronaca della partita..e dell'atmosfera.
Peccato per il finale...quelle ultime 2 parole in basso a destra!!! :-)

Andria "pazzainteramala!"