Ci sono notti come questa, qui a Karungu, in cui il cielo è carico di stelle. Fitte fitte, tanti piccoli punti luminosi che bucano il nero. Certo, non è il solo cielo a offrire un tale spettacolo, ma non tutti possono vantare un doppio luccichio: in queste serate senza luna le barche dei pescatori di omena si moltiplicano, dal giardino della missione non si vedono, diventano un tutt'uno con il lago, scorgi solo le luci delle loro imbarcazioni. Sembra che le stelle si specchino sul Vittoria, espandendosi.
Una magia.
Come quando da bambina andavo in montagna con mamma e papà, e di sera, facendo i tornanti per tornare a casa, la città appariva e scompariva a seconda delle curve, e ogni volta mostrava le sue luci, sempre uguali e sempre diverse, ogni volta una piccola sorpresa, un piccolo stupore che conosci ma non perde l'emozione.
La magia.
Torni piccina e ti sembra di scorgere tanti piccoli Campanellino, qui, in quest'Isola Che Non C'è africana, come nel libro di Peter Pan, terra di tanti bambini senza mamma e papà. I sorrisi, le manine che stringono le tue dita, gli occhi capaci di meraviglia.
Forse è questa la vera magia.